Descrizione
“Bisognerebbe essere un poeta per meglio comprendere Parmigianino. La poesia lo affascinava e i poeti erano tra gli amici più cari. Nelle regole dei suoi tempi, la poesia poteva spiegarlo. E nelle regole dei nostri tempi ha continuato a cercarlo. Certo occorrerebbe essere un pittore. Pittore, s’intende, di grande mestiere e sensibilità, in grado di capirne le raffinatezze di stesure e passaggi cromatici, di seguirne lo svolgimento di pensiero pittorico sin dalla composizione della tavolozza. Ma anche e soprattutto a partire dalla straordinaria qualità del disegno e dalla reale dimensione di un prodigioso gesto grafico esteso a ogni sperimentazione. Forse bisognerebbe essere uno scienziato, un medico o un farmacista. Come lo erano altri suoi amici e committenti, uniti dall’artista dalla curiosità di indagare ogni forma della realtà naturale, umana o animale, vegetale o minerale, e prevederne le possibili trasformazioni. Oppure un musicista, magari un maestro di liuto capace di ritrovare inattese corrispondenze visive di accordi e partiture. E poi un filosofo, un letterato, uno studioso di testi religiosi. Perché di tutto questo parla l’arte del Parmigianino.” (Dalla prefazione di Alessandro Tosi)