Descrizione
«Ho un’età in cui uno scrittore dovrebbe finalmente dichiarare quel che per lui conta di più: per me sono le migliaia di partner sessuali che ho avuto.» Con questa ammissione toccante, Edmund White avvia un racconto acuto e spassoso della propria vita erotica, arricchita da protagonisti indimenticabili: adolescenti dall’eccitazione facile, giovani e bellissimi biondi del Midwest, rozze marchette senza scrupoli, attori in rampa di lancio, ingenui masochisti, eterosessuali curiosi e competitivi (solo per citarne alcuni). Ma quello di White è uno sguardo capace di cogliere, a partire dalle proprie esperienze personali, anche le abitudini, i valori e le tendenze delle comunità in cui vive, riuscendo in tal modo a restituire settant’anni di vita americana (e occidentale), dai moralisti anni Cinquanta ai primi movimenti di emancipazione gay degli anni Sessanta culminati nella rivolta di Stonewall del 1969, dai liberi e trasgressivi anni Settanta alla catastrofe dell’AIDS degli anni Ottanta, dal sesso al tempo delle app e alla rivoluzione woke. Senza rinunciare all’ironia e all’autoironia, questo memoir è la celebrazione dell’incontro dei corpi, della passione erotica, e dell’amore nei suoi esiti più dolci ma anche più amari.