GIOVEDI’ 28 LUGLIO ORE 21.15 SERATA IN VERSI A CURA DI NADIA CHIAVERINI
Nadia Chiaverini presenta con Maristella Diotaiuti
Donne in poesia. “Non come te poeta io sono?”
Dialogo su tre poetesse contemporanee recentemente scomparse:
Patrizia Cavalli (1947-2022), Biancamaria Frabotta (1946-2022), Jolanda Insana (1937-2016)
Letture di Genny Sollazzi, Rosanna Valentina Lo Bello, Stefania Giammillaro
Patrizia Cavalli (Todi 1947 – Roma 2022) poetessa italiana.
La sua lirica, limpida e diretta, rivela spesso intensa drammaticità. Ha scritto: Le mie poesie non cambieranno il mondo (1974); Il cielo (1981); Poesie 1974-1992 (1992); Sempre aperto teatro (1999), con il quale ha vinto il premio Viareggio-Repaci; La Guardiana (2005); Pigre divinità e pigra sorte (2006); Flighty matters (2012); Datura (2013). C. si è dedicata anche a traduzioni per il teatro, e nel 2012 ha pubblicato, con la musicista D. Tejera, Al cuore fa bene far le scale, CD e libro con poesie e musiche originali nate dalla collaborazione tra le due artiste. Nel 2019 C. ha pubblicato la raccolta di prose Con passi giapponesi, finalista al Premio Campiello 2020; è dello stesso anno la raccolta di versi Vita meravigliosa.
Biancamaria Frabotta (Roma 1946 – 2022) scrittrice, poetessa e giornalista italiana.
Docente di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università La Sapienza di Roma, intellettuale a tutto campo impegnata nelle cause civili e nella lotta politica, attivista negli anni Settanta nel movimento delle donne, è stata redattrice delle riviste Orsa minore (1981-83) e Poesia (1989-91) e collaboratrice de Il manifesto. Frabotta è autrice di una densa produzione saggistica (tra gli altri lavori, oltre alla curatela dell’antologia Donne in poesia, 1976, vanno citati i volumi Letteratura al femminile, 1980; Giorgio Caproni il poeta del disincanto, 1993; L’estrema volontà, 2010) e poetica (Il rumore bianco, 1982; Appunti di volo e altre poesie, 1985; Controcanto al chiuso, 1991; La viandanza, 1995; Terra contigua, 1999; La pianta del pane, 2003; Gli eterni lavori, 2005; I nuovi climi, 2007; Da mani mortali, 2012). Curatrice dei volumi Femminismo e lotta di classe in Italia: 1970-1973 (1973) e La politica del femminismo: 1973-76 (1976), romanziera (Velocità di fuga, 1989) autrice teatrale (Trittico
dell’obbedienza, 1996), nel 2018 è stata edita sotto il titolo Tutte le poesie 1971-2017 la raccolta
integrale della sua produzione poetica. Nel 2022 è uscita postuma la raccolta poetica Nessuno
veda nessuno..
Iolanda Insana ( Messina 1937 – Roma 2016 )
Laureata a Messina in lettere classiche ha lavorato a Roma dal 1968 come insegnante di lettere presso licei classici. Nota per aver pubblicato sei raccolte di poesie: Sciarra amara (1977), Fendenti fonici (1982), Il collettame (1985), La clausura (1987), Medicina carnale (1994), L’occhio dormiente (1997), La stortura ( 2002) che le farà vincere il Premio Viareggio, La tagliola del disamore (2005), Tutte le poesie 1977-2006 ( 2007). Nel 2007 viene pubblicato ne Gli elefanti poesia della Garzanti l’intera opera di Iolanda Insana, con l’aggiunta di un poemetto intitolato La bestia clandestina. Inoltre si è dedicata alla traduzione di vari classici e autori contemporanei, dal greco e dal latino: tra di essi si ricordano Saffo, Plauto, Euripide, Alceo, Anacreonte, Ipponatte, Callimaco, Lucrezio, Marziale e il più recente Andrea Cappellano. Ha inoltre adattato in versi alcune opere di Ahmad Shawqi e Aleksandr Tvardovskij. La poesia che apre Sciarra amara, “Pupara sono”, è stata musicata nel 2013 dal compositore Claudio Ambrosini (La pupara, madrigale a cinque voci)
Sull’orlo della gioia. Un libro di poesie bifronte, che contiene due sillogi: “Sull’orlo della gioia”, in cui predomina un linguaggio più solare, la necessità di ascolto, del respiro, l’esigenza di lentezza, mentre “Il tempo della melagrana” rappresenta la parte più oscura, una discesa nel dolore, un “passaggio tra il giorno e la notte/per sanguinare”. Un viaggio nella complessità dell’anima e della realtà odierna, in binari paralleli in cui il dire poetico si interseca con la dimensione quotidiana della vita.
Nadia Chiaverini, poetessa pisana, laureata in giurisprudenza, ha lavorato come direttore amministrativo presso il Tribunale di Pisa. Da oltre 20 anni è attiva nella promozione e diffusione della poesia contemporanea. E’ autrice dei seguenti libri di poesie: L’età di mezzo Ibiskos Ulivieri 2004; Dai profumo al fiore – Ibiskos Ulivieri 2005 ; L’altra metà del cielo, Ibiskos Ulivieri 2008; Smarrimenti Helicon 2011 ; I segreti dell’Universo CFR Edizioni 2014; Poesia stregatta e altre visioni Carmignani Editrice 2015; Notturni e ombre Carmignani Editrice 2018, Sull’orlo della gioia Terra d’ulivi edizioni 2022. Suoi
versi con interventi critici sono presenti in blog letterari, riviste e numerose antologie.
Partecipa attivamente a circoli culturali, manifestazioni letterarie e letture pubbliche, promuovendo incontri su tematiche sociali e sulla questione femminile, spesso coniugando la poesia con la psicologia, la sociologia e l’arte contemporanea. Considera la poesia uno sguardo altro, una lente d’ingrandimento sul mondo esteriore e su quello interiore di ciascuno di noi, una percezione della complessità della natura umana e non solo. Con Giacomo Cerrai ha curato la rassegna “La poesia non dimentica. Tre poetesse del 900” su Nadia Campana, Piera Oppezzo e Patrizia Vicinelli. Ha partecipato agli Atti del Primo Convegno di Studio dedicato a Beatrice Hastings (1879-1943), workshop ideato dalla scrittrice Floriana Coppola e Le Cicale Operose, promotori della pubblicazione Fa parte del gruppo teatrale “Le Sibille”, con cui ha messo in scena Una donna di Sibilla Aleramo e un testo sulla attuale pandemia dal titolo A-sintomatiche; attualmente stanno lavorando a La Storia di Elsa Morante.
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