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Presentazione del libro “Il lavoro in carcere e fuori. Esperienze dei detenuti nel carcere e fuori”

25 Febbraio 2023 @ 17:30 19:00

Interverranno:
Alfonso Maurizio Iacono, filosofo e docente ordinario di Storia della Filosofia presso l’Università di Pisa,

Francesco Galluzzi, presidente della cooperativa sociale Collecoop che si occupa di integrazione e inclusione lavorativa,

Paola Prita Grassi, insegnante del laboratorio di scrittura creativa del carcere di Gorgona,

Alessia Villa, educatrice del carcere,

Giovanni De Peppo, ex garante dei diritti dei detenuti.

“Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato” Così recita il terzo comma dell’articolo 27 della nostra Costituzione. La pena non deve essere solo punitiva ma finalizzata a un percorso di riabilitazione e inclusione sociale. Per i detenuti un un’attività lavorativa, dentro e fuori dalle mura delle carceri, garantisce dignità al detenuto, diventa una forma di riscatto personale e facilita il suo reinserimento in società. A raccogliere i racconti sulle esperienze di lavoro dei detenuti nel carcere di Gorgona e oltre è il nuovo libro edito da Carmignani editrice “Il lavoro in carcere e fuori”.

“Si potrebbe scrivere – afferma Maria Grazia Giampiccolo, direttrice del carcere di Gorgona – un’infinità di argomentazioni sulla valenza del lavoro penitenziario in termini di restituzione della dignità alle persone, di possibilità per il singolo di riappropriarsi di un ruolo, di identità e di sostegno all’interno della famiglia e di realizzazione di importanti premesse per un futuro reinserimento nella società e nel mondo del lavoro”. Ciò che rende unica la straordinarietà del lavoro a Gorgona “è il restituire bellezza e creatività alla dimensione lavorativa. Lavorare all’aperto, a contatto con i colori, gli spazi dell’isola, accudire gli amici animali con la consapevolezza che li si accompagnerà per tutto il ciclo vitale, curare gli orti, sono possibilità che portano ad amare il lavoro, esserne orgogliosi, sentirsi parte di un contesto straordinario di cui si contribuisce alla bellezza e alla conservazione”.

Oltre a quella di Maria Grazia Giampiccolo le note introduttive alla pubblicazione sono di Alfonso Maurizio Iacono, Francesco Galluzzi, Giovanni De Peppo, Paola Prita Grassi.

“Il lavoro nobilita l’uomo. Nel caso delle persone private di libertà – sottolinea Giovanni De Peppo – questo proverbio assume un valore tangibile. Collecoop ha consentito a un ampio numero di persone “ristrette” di poter fruire, negli ultimi anni della detenzione, dell’opportunità di un lavoro che, a tutti gli effetti, consente di realizzare quel faticoso processo di inclusione sociale per chi ha vissuto svariati anni in carcere”.

I racconti sono di Marco, Domenico, Daniele Durante, Singh Kulbir, Daniele Bergero, Luigi Langella, Arabi Salah, Muhammad Amir, Valerio, Arthur, Emilio, Armando, Tip.

“Dai racconti dei detenuti – afferma Alfonso Maurizio Iacono – traspare in modo forte il rapporto tra lavoro e passione. Comunque la si voglia mettere, il lavoro dà un senso alla vita e ciò vale per tutte le donne e tutti gli uomini. […] Può sembrare paradossale, ma qui in Gorgona, negli scritti dei detenuti, il senso di libertà nel e con il lavoro si oppone, pur convivendoci, al senso di
detenzione in cui stanno i carcerati”