La potessa pisana Nadia Chiaverini dialoga con Chiara Bacci, autrice del libro “Nel nome del male”, romanzo ispirato a una storia vera.
Sinossi. Siamo nei primi anni 2000, in un paesino di provincia senza nome, un luogo uguale a molti altri eppure differente. Cloe Sisti, una giovane restauratrice al suo primo incarico nella chiesetta del luogo mentre lavora su due affreschi del ‘500 che rappresentano scene diaboliche (dipinti inconsueti all’interno di un edificio di culto), viene spaventata da rumori e incursioni nel suo lavoro che ne deturpano il restauro. Improvvisamente emergono biglietti inneggianti come moniti passi del Vangelo. Contemporaneamente la restauratrice viene a conoscenza della scomparsa di un giovane del paese che sembrava aver preso una brutta strada prima della sparizione. L’inquietudine di Cloe va di pari passo con strani accadimenti, apparentemente accidentali, che iniziano con il ritrovamento di un anziano morto. La ragazza, a questo punto, capisce che per concludere il lavoro in tempo, viste le pressioni del parroco Don Ignazio, ha necessità di un aiuto. Chiama così un suo amico conosciuto sui banchi universitari, Mark Stevenson, che andrà a sparigliare le carte. Il ragazzo, nel notare fatti strani sempre più frequenti, inizia ad intuire un intrigo che tende a sfruttare chiusura, ignoranza, superstizione e omertà per mettere in atto un piano criminoso.
La scrittura di Chiara Bacci è piena di ritmo, cinematografica. “Nel nome del male” è un romanzo esordiente intenso e incalzante, ricco di colpi di scena e twist narrativi, che indaga le zone d’ombra di ciascuno.
Autrice. Nata a Pietrasanta ma vissuta a lungo a Milano dove ha lavorato come speaker radiofonica, Chiara Bacci ha condotto due trasmissioni di cui ha creato il format: “A spasso con Reginald” e “La strana coppia”. Per anni ha allevato cani a livello internazionale. È co-autrice dello spettacolo teatrale “Scusa se ti chiamo stronzo live”. Collabora con riviste femminili del gruppo Mondadori.
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