Descrizione
lo chat noir, il cabaret aperto nel novembre 1881 da rodolphe salis, iniziò servendo vino di poco pregio in un ambiente privo di sfarzo ma già, sulla porta, i clienti erano accolti da uno svizzero splendidamente gallonato, coperto d’oro dalla testa ai piedi, incaricato di far entrare i pittori e i poeti lasciando fuori gli «infami curati e i militari». lo frequentavano scrittori, musicisti e artisti come verlaine, henri rivière, debussy, toulouse-lautrec, satie, steinlen, laforgue, bruant, signac, strindberg, proust. i poeti e gli chansonnier che vi si esibivano attirarono la miglior parigi, i cui rappresentanti venivano apostrofati con battute salaci: «guarda un po’! sei finalmente uscito di prigione?» oppure «cosa ne hai fatto della tua sgualdrina di ieri?» rivolto a un nuovo cliente accompagnato dalla moglie. secondo jean lorrain, lo chat noir fu «un calderone di tutti gli stili e tutte le stravaganze, la bottega dell’artista rigattiere, di tutto un quartiere d’imbrattatele e poeti, un museo picaresco e barocco delle elucubrazioni di scapigliati venuti ad arenarsi tutti là per vent’anni, di tutti questi relitti: il cattivo gusto accanto a deliziose trovate, voli di nudità gracili e perverse, sferzate di rose e nimbi d’oro, gufi impagliati, ferri battuti e gatti di maiolica…». lo chat noir inventò il modo moderno di fare spettacolo, anticipando tutti gli altri cabaret. questo libro ne restituisce la storia, le luci della ribalta, i tic e le atmosfere libertine.