guida al museo nazionale della certosa monumentale di calci

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«Il maestoso complesso monumentale della Certosa di Calci, oggi visibile nel suo aspetto architettonico ed artistico frutto delle trasformazioni settecentesche, ha avuto origine sul finire del XIV secolo per volontà dei monaci dell’ordine Certosino, grazie alle donazioni di alcuni membri di famiglie pisane e al ruolo rivestito dal Vescovo di Pisa. In tutti questi secoli al suo interno si è svolta una intensa vita spirituale accompagnata da attività lavorative e artigianali che hanno reso questo luogo un mondo autosufficiente ma al tempo stesso capace di costituire profondi e significativi legami con il territorio circostante. La Certosa ha conservato nel tempo tutte le caratteristiche tipiche dei conventi dell’ordine di San Bruno, in cui l’organizzazione degli spazi è strettamente funzionale ai dettami della regola della comunità certosina. Soppressa prima dalle leggi napoleoniche e poi da quelle dello Stato italiano in epoca sabauda, divenne museo pur continuando ad ospitare i monaci dell’ordine che la abbandonarono definitivamente nel 1972; successivamente i locali di servizio furono concessi all’Università di Pisa che vi ha allestito il Museo di Storia Naturale. Oggi quindi il complesso della Certosa ospita due distinti musei, il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa e il Museo nazionale della Certosa Monumentale di Calci, gestito dal Ministero della Cultura tramite la Direzione regionale musei della Toscana…» (Stefano Aiello)

Disponibile

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Descrizione

«Il maestoso complesso monumentale della Certosa di Calci, oggi visibile nel suo aspetto architettonico ed artistico frutto delle trasformazioni settecentesche, ha avuto origine sul finire del XIV secolo per volontà dei monaci dell’ordine Certosino, grazie alle donazioni di alcuni membri di famiglie pisane e al ruolo rivestito dal Vescovo di Pisa. In tutti questi secoli al suo interno si è svolta una intensa vita spirituale accompagnata da attività lavorative e artigianali che hanno reso questo luogo un mondo autosufficiente ma al tempo stesso capace di costituire profondi e significativi legami con il territorio circostante. La Certosa ha conservato nel tempo tutte le caratteristiche tipiche dei conventi dell’ordine di San Bruno, in cui l’organizzazione degli spazi è strettamente funzionale ai dettami della regola della comunità certosina. Soppressa prima dalle leggi napoleoniche e poi da quelle dello Stato italiano in epoca sabauda, divenne museo pur continuando ad ospitare i monaci dell’ordine che la abbandonarono definitivamente nel 1972; successivamente i locali di servizio furono concessi all’Università di Pisa che vi ha allestito il Museo di Storia Naturale. Oggi quindi il complesso della Certosa ospita due distinti musei, il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa e il Museo nazionale della Certosa Monumentale di Calci, gestito dal Ministero della Cultura tramite la Direzione regionale musei della Toscana…» (Stefano Aiello)

Informazioni aggiuntive

Peso 0,00 kg
Titolo

guida al museo nazionale della certosa monumentale di calci

Autore

d'aniello antonia

Editore/Marca

Pacini Editore

ISBN

9791254860748

Anno di pubblicazione

2022