Descrizione
secondo molti ricercatori non ci sarebbero prove convincenti che gli screening mammografia riducono la mortalità e c’è anche chi sostiene che siano dannosi: non consentirebbero, infatti, diagnosi sufficientemente precoci. il 15-25% dei noduli accertati può inoltre – per motivi oggi sconosciuti – regredire o stabilizzarsi (overdiagnosi); pertanto, molte donne sottostanno a cure inutili (overtrattamento). a questo poi si aggiungono l’effetto cancerogeno di accumulo dei raggi x (maggiore nei grossi seni e nelle donne in pre-menopausa) e la compressione delle mammelle la quale favorirebbe la dispersione di cellule tumorali per rottura di piccoli vasi sanguigni. un’alternativa, solo parziale, è rappresentata dall’impiego della tele-termografia digitale la quale – se normale, – ha un “indice predittivo negativo” molto elevato (si parla del 95%) mentre – se anomala – può orientare verso la comparsa di un tumore del seno con largo anticipo: consentirebbe, infatti, di individuare eventuali anomalie pre-neoplastiche e lo stesso cancro assai prima della mammografia. poiché, peraltro, essa ha un “indice predittivo positivo” basso (altre patologie del seno hanno, infatti, generiche anomalie termografiche) è spesso necessario completarla con altri test. trattasi di una metodica semplice, innocua, indolore, senza contatti fisici e poco costosa, ma, soprattutto, che può incidere positivamente sulla sopravvivenza, la mortalità e la qualità di vita