Descrizione
Questo libro autobiografico racconta un’impresa disperata: penetrare nel cervello (e nel cuore) di un padre molto amato, Antonello Gerbi, americanista e braccio destro del banchiere Raffaele Mattioli, scomparso nel 1976, ripercorrendone il lavoro intellettuale «per oceani e biblioteche». Un padre importante e un figlio “normale”, la cui vera formazione ha preso le mosse alla fine degli anni Settanta, con una brusca virata dal giornalismo finanziario a quello culturale e allo studio della storia contemporanea. Il testo è scandito in due parti. Nella prima si fa conoscere Antonello Gerbi attraverso scampoli di sue lettere dal Perù (1938-1947) ai due fratelli, fuggiti a loro volta negli Stati Uniti a causa della legislazione antiebraica fascista. Nella seconda, in sei agili capitoli, si racconta cosa ha fatto in concreto l’autore per valorizzare il lascito del padre. Un lavoro durato 45 anni. E non ancora terminato.