Descrizione
Aveva inizio così lo smantellamento di un gruppo di resistenza che la Gestapo, nella relazione finale delle indagini, si era impegnata a dipingere come un’organizzazione di spionaggio filosovietica, diretta da ministeriali e membri del partito: l’«Orchestra rossa». Ma esistette veramente un’«Orchestra» di spie «rosse» quale fu immaginata dai nazisti e poi, in piena Guerra fredda, dai pubblicisti che ne alimentarono il mito? Questo libro prova a rispondere alla domanda, ricostruendo le biografie dei protagonisti della vicenda, a partire da Libertas e da suo marito Harro: sollevato il velo della mistificazione, a emergere sono cerchie autonome di conoscenti e amici, diverse per estrazione sociale e cultura – donne, intellettuali, artisti, medici e comuni cittadini che decisero di mantenersi umani fino in fondo, resistendo dall’interno e sfruttando le proprie posizioni nell’establishment nazista per rallentare la corsa della Germania verso l’abisso. In appendice al libro, il monologo “L’eterna primavera” ripercorre l’ultima ora di vita di Libertas Schulze-Boysen. Terzo pannello di un polittico consacrato alla resistenza tedesca, esso intende proporre al pubblico dei teatri il messaggio di Libertas e di quanti, come lei, ebbero il coraggio di dire di no a Hitler.