Descrizione
“”Vedo dal buiocome dal più radioso dei balconi.Il corpo è la scure: si abbatte sulla lucescostandola in silenziofino al varco più nudo – al nerodi un tempo che componenello spazio battuto dai miei piediuna terra lentissima- promessa.””A sette anni di distanza da Residenze invernali, sorprendente esordio che la rivelò come voce fra le più autorevoli e significative della nuova poesia italiana, Antonella Anedda torna in questo suo secondo libro di versi a caratterizzarsi per l’intensità della sua lirica, per la tensione etica della sua scrittura.In “”Notti di pace occidentale”” l’ispirazione privata viene a incontrarsi e ad arricchirsi con le più alte espressioni della poesia contemporanea – da Mandel’stam alla Cvetaeva, da Herbert a Celan. Il timbro di questa poetessa colpisce per il suo stile personalissimo, per il suo linguaggio essenziale e i suoi suoni avvolgenti.La scrittura oscilla fra discorsività prosastica e vertigine visionaria. Il lavoro della sua parola ha come costante riferimento una realtà povera, paesaggi e oggetti del quotidiano che si impongono con esplicito debito nei confronti della pittura di Van Gogh e del cinema di Tarkovskij.La sofferenza umana, il senso del tragico, la meditazione sul tempo si articolano in una misura espressiva che si percepisce come radicata nell’esilio.Una continua e dolorosa torsione della memoria nella storia sanguinosa dell’Occidente (dal ricordo di Auschwitz alla guerra del Golfo, al conflitto in Bosnia e nel Kosovo) agisce quale filo conduttore di un libro che si interroga sui destini del nostro mondo, sulle possibilità di una voce di fronte alle minacce del silenzio.