Descrizione
Di questo libro, scritto nel 1967 con l’idea di dare materiale ai programmatori per realizzare la “macchina che traduce”, viene proposta al pubblico italiano la parte teorica (tralasciando la sezione prettamente informatica che risente di un’ovvia obsolescenza). Il processo della traduzione viene qui scomposto nelle sue unità elementari e minuziosamente descritto servendosi degli strumenti della semiotica. Ne risulta un quadro tuttora prezioso per comprendere tale attività e creare una disciplina della traduzione che si basi su dati di fatto e su termini scientifici, evitando il ricorso a generiche parole che determinano l’incagliarsi del dibattito intorno a sterili discussioni di principio. Un approccio produttivo alla traduzione deve necessariamente consistere in una teoria della pratica, e non in una teoria della teoria. La semiotica dà a Ludskanov gli strumenti per avvicinarla tenendo i piedi ben saldi sul terreno della pratica traduttiva.