Descrizione
Ci sono libri che segnano, nella vita di chi legge, un prima e un dopo. Libri che parlano in profondità di chi siamo, di come raccontiamo noi stessi, libri che sono apparizioni destinate a lasciare una traccia, libri che assomigliano a glitch, a fantasmi, ad alter ego che svaniscono dopo averli appena intravisti, a sogni che la mattina presto rimangono impigliati negli occhi. “Vorrei essere qui” è uno di questi libri. M. John Harrison, scrittore, maestro del weird, personaggio fantasmatico, diventa in questo libro l’oggetto della sua stessa ricerca, in una ricostruzione attraverso quarant’anni di appunti, di note, di taccuini. La sua è una scrittura che oggi non ha eguali, che insegna a leggere e a scrivere allo stesso tempo, in un susseguirsi instancabile di rivelazioni. Questo antimemoir è il racconto di chi, andando indietro nel tempo, non si trova più dove dovrebbe essere e che allora si fa carne sospesa, aggrappata a rocce scivolose, oppure perduta, tra sentieri non battuti, avvolti nella nebbia. Osannato dalla critica e premiato dal pubblico, “Vorrei essere qui” è un libro completamente a sé, una di quelle opere così rare capaci di cambiare per sempre il modo in cui guardiamo al ricordo, al mondo e alla letteratura. La verità, in fin dei conti, è solo questa: più che la vita, a essere misterioso è il racconto che ne facciamo. Se è esistito davvero, se è nato ed è cresciuto e ha scritto libri, dove possiamo ritrovarlo oggi? In quali ricordi? In questo libro, che è un viaggio nella sua formazione di scrittore e del genere di cui è maestro, l’autore stesso diventa l’oggetto di una misteriosa ricerca attraverso quarant’anni di appunti, di note, di taccuini. Tra scrittura aforistica, poesia in prosa e passi geniali, Harrison ricostruisce un antimemoir che, come un prisma, riflette diversi aspetti di se stesso e di chi lo guarda. La scomposizione di una memoria che si fa carne sospesa, punti esclamativi e dettagli incredibili come cornici per il racconto della vita di tutti.